Da ieri, per chissà quali masochistici motivi, la casa editrice Vallardi ha deciso di includermi nei destinatari del suo Notiziario prossime uscite (anche se ho fondati motivi per ritenere che mi escluderà al più presto), dandomi così la possibilità di toccare con mano quello che accade poco prima della fascetta. Uno dei prestigiosi volumi di cui si parla è Il boss delle torte di Buddy Valastro, in uscita a maggio.
Il libro viene presentato come "un'accoppiata vincente fra storytelling e libro di cucina" ed è realizzato da una "star della TV". L'autore conduce Il boss delle torte, programma che va in onda su Real Time "leader di mercato delle tv digitali" (ma basta guardare un qualsiasi sito delle Pagine Gialle per capire che tutte le aziende ormai sono "leader di mercato", anche se si tratta di una ferramenta di Poggio Bustone) e risulta essere "il più seguito" del suddetto canale. Il sottotitolo recita: Storie e ricette della "Mia famiglia" (fra virgolette, con tanta ironia). Il programma ha avuto un notevole successo dando vita a due spin off: Il boss delle torte: La sfida e Cucina con Buddy (che già immaginate la sfiga di chiamarsi Buddy oltreoceano, "Hey buddy...", un'altra pietra (tombale) sulla reputazione dei Guidos).
Buddy Valastro è "il pasticciere più famoso del mondo" e in America (dal Canada alla Terra del Fuoco) chiunque lo conosce. In Italia magari no, ma adesso "la sua popolarità è in vertiginoso aumento". Si tratta quindi di "un fenomeno televisivo mondiale". D'altra parte basta mettere un cartello in stile "Torno subito" a sostegno dell'affermazione.
L'abbiamo già detto che si tratta di "un'accoppiata vincente fra storytelling e libro di cucina", cioè fra una metodologia e un (non so come dire) "genere"? Sennò lo diciamo: si tratta di "un'accoppiata vincente fra storytelling e libro di cucina". Suona proprio bene.
Come si diventa "Il boss delle torte"? A parte inclinando di più il cartello "Torno subito"? Questo libro lo spiega. Ma lasciamo che sia proprio Buddy a parlare:
A parte che forse sarebbe più corretto parlare di "emigrati" e non di "immigrati", ma vabbè, a parte che comunque avrei molto da dire, a livello concettuale, sul fatto di reimportare in Italia la solita idea preconfezionata dell'Italia e degli italiani fatta a uso e consumo dell'esportazione negli Stati Uniti dell'american dream (o più probabilmente solo degli italo-americani, anche perché ormai dopo Jersey Shore è evidente che per tutta l'America, dal Canada alla Terra del Fuoco, i Guidos e le Guidettes sono dei tamarri difficilmente contestualizzabili in una società civile e dai quali è d'obbligo prendere le distanze), mi limiterò a fare un'osservazione di carattere formale.
Come ho già avuto modo di sottolineare nelle scorse settimane a proposito di questa straordinaria fascetta
l'uso del termine "parecchio" in ambito promozionale è consentito dalla Corte Penale Internazionale solo a fronte della simultanea compresenza dei seguenti fattori:
a) hai esaurito la quantità giornaliera di "molto"
b) sono le passate le 18 e 30
c) hai già in mano la giacca
d) ti sta squillando il cellulare (che è dentro la giacca)
e) a pranzo ti si è rotto un dente e/o un tacco
f) in sottofondo c'è una canzone de Le Orme
Lasciamo allora che sia l'ufficio stampa a parlare:
Alle massime vette? E di cosa? Ma chi è l'italo-americano dei due?
Per finire veniamo al temibile e imponente Marketing PLAN, preparato dalla gioiosa macchina da guerra della Vallardi, sotto il quale anche il più smaliziato dei lettori finirà inevitabilmente per cadere. Per cominciare una pagina su Il Libraio (cioè la fanzine del suo stesso gruppo editoriale). Poi una pagina FB "dedicata" (ma per la problematica delle pagine FB "dedicate" vedi più sotto), contraddistinta dall'originale icona del mattarello che fa tanto cucina casalinga. Per rimanere nel campo delle nuove tecnologie c'è anche un bel booktrailer. Che forse lo mettiamo anche su YouTube. Magari su un canale "dedicato". E poi pubblicità (così, generica) e anche un bell'espositore cartonato da terra (costa poco e fa sempre la sua porca figura) con evidenziate le parole chiave "BOSS" e "TORTE". Se a questo punto il potenziale acquirente non fosse caduto preda di Buddy Valastro, il mio consiglio è di provare con annunci FB personalizzati "Non fate arrabbiare il boss delle torte" e magari qualche sms minatorio. Ma dai toni sempre civili, senza esagerare, ché qui invece delle pistole si usano siringhe da pasticceria. E se si muore è solo per colpa del colesterolo.
That's amore
P.S. Da una veloce ricerca su Google,"Buddy Valastro", nei primissimi posti (4º) viene fuori l'inenarrabile voce di Nonciclopedia dedicata a Buddy (qui) e un gradino più sotto (5º) la pagina FB "Lo schifo inenarrabile delle torte di Buddy Valastro". Con 660 mi piace. Ma volendo c'è anche la pagina "Smettere di spacciare la merda di Buddy Valastro per cucina italiana", 423 like (per tacere di "Anche io odio la sorella bionda e cicciona di Buddy Valastro" o "Buddy Valastro che ogni volta che assaggia qualcosa ha un orgasmo", tutti oltre i 200 click di approvazione). Consiglio di tenere conto anche di questo nel Marketing PLAN. E magari di investire qualche risorsa, oltre che in motivi grafici della Arquati, in un lavoro di ottimizzazione e posizionamento sui motori di ricerca.
Applausi.
RispondiEliminaVorrei scriverlo dentro un cartello del tipo "torno subito".
aiuto.
RispondiEliminaAgghiacciante!
RispondiEliminaPosso cogliere l'occasione del post culinario-televisivo per consigliare la fascetta presente sul libro di Cristian Bertol (uno dei cuochi de La Prova del Cuoco)?
Certo, qual è? Quella dello strudel di mele?
RispondiEliminaSì. Vincitore della puntata de La Prova del Cuoco del 6 gennaio con il suo strudel di mele! O.O
RispondiEliminaCiao, sono quella di Ganimede, cacchio, mi hai fatto ridere col sottofondo di una canzone dei Pooh, e non aggiungo parola.
RispondiEliminaOra mi devo risentire la canzone dei Pooh e sono cavoli miei.
PURA GENIALITà!!! Quella del tuo pezzo... e quella di BUDDY VALASTRO!!!! AHAHAHAH!!
RispondiEliminaNella mia sfera di cristallo vedo... vedo... vedo... il Premio Nobel per la torta più buuuona del mondo a BOBBY VALASTRO!!!!!!!!
HORRAY!!!!!!!